giovedì 29 ottobre 2009

LE SETTE DI SATANA - M. Spezi

"Le sette di Satana - Cronache dall'Inferno" è una bella ed approfondita inchiesta, un ottimo esempio di giornalismo investigativo del grande cronista Mario Spezi, tanto bravo quanto antipatico. Col suo stile asciutto e onesto, Spezi dipinge l'affresco dettagliato di un'Italia sconosciuta e misteriosa, che emerge di tanto in tanto in corrispondenza a delitti atroci compiuti in nome del Principe delle Tenebre. A partire dagli omicidi delle Bestie di Satana, passando per quelli del Mostro di Firenze di cui Spezi è grande esperto e per cui ha pagato in prima persona (ingiustamente), attraverso interviste ai maggiori esperti e professionisti della criminologia e della demonologia. Una lettura che informa e appassiona, con quel tocco di sarcasmo tipicamente fiorentino, tipicamente di Spezi.

VOTO: 7 - Tante informazioni, qualche brivido

martedì 27 ottobre 2009

IN TENSIONE. LA VITA DI LEONARD BUNDU

In tensione. Come altro si potrebbe definire una vita come quella di Leonard Bundu raccontata dalla brava Michela Lanza nel volume edito dalla Romano Editore? Una vita che sembra scritta da uno sceneggiatore di Hollywood.
Dalla Sierra Leone, dove Leonard è nato da padre sierraleonese e madre fiorentina ed è cresciuto fino ai sedici anni, a Firenze, che offrì un rifugio sicuro dalla guerra civile che stava iniziando a devastare il paese africano. Un’infanzia e un’adolescenza ricche di episodi, dai più spensierati ai più tristi, che però offrono la chiave di lettura per tutto ciò che succederà nei capitoli seguenti del libro e della vita di Bundu. Ossia, la sua avventura del mondo della boxe fino al trono di campione dell’Unione Europea dei pesi Welter, carica attualmente detenuta. Quelli che hanno assistito agli incontri di Bundu e non conoscono Leonard potrebbero rimanere sorpresi. Sul ring una furia, una molla di muscoli che mena come un fabbro. Fuori dal ring un ragazzo incredibilmente gentile, simpatico, estremamente dolce. La figura di Leonard Bundu è davvero bella, e il libro ne offre un’ottima testimonianza grazia anche ad una buona scrittura, precisa e scorrevole.
Il volume si arricchisce inoltre delle testimonianze di alcuni dei personaggi che meglio lo conoscono. Alessandro Boncinelli, il suo maestro di pugilato e non solo, Piero Pelù, rockstar cognato di Leonard, Adrian Mutu, il fuoriclasse della Fiorentina attuale, e Luca Toni, bomber della Fiorentina di non troppe stagioni fa. E se ancora non bastasse, una ricca galleria fotografica mostra un Leonard Bundu affaticato durante gli allenamenti, gioioso dopo una vittoria sul ring, ma anche un Leonard inedito: nel giorno del suo battesimo, sui banchi di scuola e mentre gioca sulle strade in Sierra Leone, o nella sua vita quotidiana insieme ai meravigliosi figli, André e Frida, e la compagna Giuliana.
Ciliegina sulla torta, un glossario se non un vero e proprio dizionario del mondo del pugilato chiude quello che non può essere giudicato che, a prescindere dalla passione per i ring o meno, è un ritratto articolato e godibile di uno dei personaggi più belli e puliti che Firenze oggi ci offre: Leonard Bundu.

VOTO: 7 - Una lettura piacevole, una persona incredibile

lunedì 19 ottobre 2009

[Cinema] - S. DARKO


Samantha Darko è la prova provata che la produzione di certi film dovrebbe essere vietata per legge. Unica nota lieta: la beltà della protagonista. Perciò, era senz'altro auspicabile fermarsi alla locandina. Il film non è solo insulso; è superfluo.


VOTO: 0 - Donnie forever

venerdì 16 ottobre 2009

IL SIMBOLO PERDUTO - Dan Brown - Mondadori

Non è che uno vuol essere particolarmente preconcetto nei confronti della vita, del mondo e delle opere d'intelletto (altrui). Tuttavia, ci sono casi in cui la gente se la cerca.
Questo è il primo post di RECENSIONE PREVENTIVA dichiarata. Altri la fanno, ma sempre mascherata.
La mia recensione su questo libro, il nuovo di Dan Brown, elogia lo stile dell'autore: tutti gli altri libri sono romanzi meravigliosi, scritti in modo tecnicamente perfetto. Non a caso, il vecchio Dan ha venduto "discretamente".
C'è altro che però mi porta a stroncare non il libro in sé, che anzi elogio in modo preventivo, bensì altro. Non so come sia possibile, visto che la data d'uscita è data sui quotidiani per il 23 ottobre prossimo venturo, ma ho trovato "Il simbolo perduto" in diversi negozi e supermercati. Uno dei tanti misteri browneschi, forse, dato che il Corrierone oggi pubblica il prologo come anteprima mondiale. Va' un po' a sapere.
La stroncatura mi è sorta spontanea come una domanda di Biscardi quando, preso il volume tra le mani, ho notato una cifra, scritta piccina picciò, sulla quarta di coperta: 25. E accanto a questo misterioso brownesco numero, che ho pensato subito fosse una cifra massonica o precattolica, una parola: euro.
Sarà mica che, siccome il Brown tira, si fa pagare un libro VENTICINQUE EURO? Cioè: si può far pagare un normale romanzo confezionato in modo normale, venticinque euro? La risposta che mi sono dato è: no. Infatti non ho comprato. Sicuro che la trama è avvincente e la scrittura scorrevole. E che il protagonista ha un coraggio da leoni, tanto da affrontare mafie, logge massoniche, mercato dei libri al grido di: "PERCHÈ IO VALGO!". Che va bene che Mondadori ai suoi padroni costa cara (750 milioni), ma a tutto c'è un limite, pure all'idiozia. Si spera.

VOTO: 3 - aridatece il racconto orale gratuito

giovedì 15 ottobre 2009

DIECI COSE CHE HO FATTO (...) - Gianluca Morozzi - Fernandel Editore

Niente da fare. Avevo sperato di trovare un mio nuovo autore cult dopo Despero e L'Era del Porco. Invece gli altri lavori di Morozzi sono modesti. Certo, qualche vetta la si può trovare anche in "Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto però le ho fatte" (Fernandel Editore). Però bisogna cercarle bene e non è detto che si capiscano subito.

Il libro si dipana intorno al "solito" giovane bolognese con i "soliti" riferimenti musicali e i "soliti" amici che fa dieci cose secondo lui incredibili. Secondo lui, talmente incredibili da dedicar loro addirittura un libro. Scopare con una ubriaca in spiaggia, potenzialmente visto da altre persone; fare una trasferta per seguire il Bologna fino a Taranto e vedere la partita da una collina. Robe così. Insomma: niente da fare. Per rivalutare questo libro si dovrebbe rivedere il concetto di "incredibile". Oppure, il concetto di libro.


VOTO: 4 - Niente da fare

venerdì 9 ottobre 2009

ANGELICA E LEO, IL MOSCERO E IL NERO, ARMUA' E... CERBERO - Enio Sardelli "Fuoco" - Edizioni Cultura e Resistenza Anpi Oltrarno (Firenze)

Un racconto lungo? Un romanzo breve? Un memoriale? Una storia di fantasia? Niente di tutto ciò e un po' di tutto ciò. "Angelica e Leo, il Moscero e il Nero, Armuà e... Cerbero" è un pezzo di vita. Di vita partigiana raccontata da un partigiano.
Ammetto di non poter essere oggettivo nella recensione. Enio Sardelli, il partigiano "Foco", è una persona a cui mi sento legato.
Lo chiamai per un'intervista, nel marzo scorso. Siamo stati tre giorni al telefono. Mi raccontò tanti di quegli episodi da scriverne non un articolo, ma un libro. Una serie di libri, forse.
Il pezzo che uscì fu (a detta di chi lo lesse, non mia) strepitoso. Il merito non era certo mio. Enio mi aveva così colpito, profondamente scosso, che gli promisi di portargli personalmente il giornale e leggergli il pezzo. Il partigiano Fuoco era cieco.
A pochi giorni dall'uscita, Enio mi chiamò. Per ringraziarmi. Farmi i complimenti. Come se l'articolo parlasse di me. Ancora una volta, rimasi scosso. Ci accordammo: la settimana successiva sarei andato da lui, in Santo Spirito, per fare una passeggiata. Parlare. Per me, un privilegio immenso. Per lui, forse, ancora un pezzetto di battaglia. Come più di cinquanta anni fa.
A poche sere dall'appuntamento, squilla il telefonino. Enio è morto.
Ecco perché non potrei mai essere obiettivo su questo libro, uscito a poco più di un anno dalla scomparsa di Enio, e curato dal validissimo figlio, Alessandro.
Non potrei mai essere obiettivo. E non vorrei nemmeno esserlo. Certe volte, è necessario scegliere da che parte stare. A volte, essere partigiani è un'esigenza.

VOTO: 10 e molte lodi

martedì 6 ottobre 2009

LA SCIMMIA PENSA, LA SCIMMIA FA - Chuck Palahniuk - Mondadori

"La scimmia pensa, la scimmia fa" è uno di quei prodotti culturali che, penso, noi europei non possiamo capire. E non potendo capire, è difficile poter apprezzare. Un po' come i film dei fratelli Coen.
Questo libro è una raccolta di articoli e reportage che il buon vecchio Chuck ha scritto e pubblicato tra un romanzo e l'altro su giornali e riviste a stelle e strisce. Chi vi scrive è un fan di Palahniuk. Tuttavia, è giusto apprezzare tutto per partito preso?
No. Infatti, non apprezzo "La scimmia pensa, la scimmia fa". A tal punto che dopo le prime dieci, quindici pagine, lo chiudo sistematicamente e rimando la lettura ad una prossima volta. A un prima o poi futuribile.

VOTO: SV

lunedì 5 ottobre 2009

L'ABISSO - Gianluca Morozzi - Fernandel

La storia di uno che da piccino era un mezzo genio e secchione soprannominato Zombi. Una volta cresciuto, è una specie di strafattone che si infila in un gran casino. Racconta alla madre che si sta per laureare mentre, manco a dirlo, ha dato tre esami in nove anni. Il libro è il racconto della discesa nell'abisso di Gabriele, una corsa contro il tempo per inventarsi qualcosa per salvarsi il culo. Ce la farà? Non ce la farà? Non ve lo dico perché odio chi svela i finali.
Mi sono appassionato a Gianluca Morozzi in estate. Ho trovato "L'Era del Porco" un buon libro, piacevole. Anche "Despero" non è male. "Blackout" mi ha leggermente deluso, ma, credo, solo perché ho letto recensioni solo positive. Non conosco sinceramente l'ordine cronologico d'uscita delle fatiche di Morozzi; di sicuro, "L'abisso", pur partendo da una buona intuizione, si perde nella descrizione leggermente banalizzante della vita dello studente fuorisede. Anche il linguaggio appare a tratti forzatamente giovanilistico. Non che non si faccia leggere. Ma, di sicuro, non il miglior libro di Morozzi.

VOTO: 5/6