Questo è il primo post di RECENSIONE PREVENTIVA dichiarata. Altri la fanno, ma sempre mascherata.
La mia recensione su questo libro, il nuovo di Dan Brown, elogia lo stile dell'autore: tutti gli altri libri sono romanzi meravigliosi, scritti in modo tecnicamente perfetto. Non a caso, il vecchio Dan ha venduto "discretamente".
C'è altro che però mi porta a stroncare non il libro in sé, che anzi elogio in modo preventivo, bensì altro. Non so come sia possibile, visto che la data d'uscita è data sui quotidiani per il 23 ottobre prossimo venturo, ma ho trovato "Il simbolo perduto" in diversi negozi e supermercati. Uno dei tanti misteri browneschi, forse, dato che il Corrierone oggi pubblica il prologo come anteprima mondiale. Va' un po' a sapere.
La stroncatura mi è sorta spontanea come una domanda di Biscardi quando, preso il volume tra le mani, ho notato una cifra, scritta piccina picciò, sulla quarta di coperta: 25. E accanto a questo misterioso brownesco numero, che ho pensato subito fosse una cifra massonica o precattolica, una parola: euro.
Sarà mica che, siccome il Brown tira, si fa pagare un libro VENTICINQUE EURO? Cioè: si può far pagare un normale romanzo confezionato in modo normale, venticinque euro? La risposta che mi sono dato è: no. Infatti non ho comprato. Sicuro che la trama è avvincente e la scrittura scorrevole. E che il protagonista ha un coraggio da leoni, tanto da affrontare mafie, logge massoniche, mercato dei libri al grido di: "PERCHÈ IO VALGO!". Che va bene che Mondadori ai suoi padroni costa cara (750 milioni), ma a tutto c'è un limite, pure all'idiozia. Si spera.
VOTO: 3 - aridatece il racconto orale gratuito
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