giovedì 30 dicembre 2010

IMPERIAL BEDROOMS - Bret Easton Ellis - Einaudi

Magari leggere il continuo di una storia senza aver letto prima la storia non è la cosa più indicata. Forse, però. Perché in questo lugubre e meraviglioso e ipnotico lavoro di Ellis si capisce tutto ciò che è stato, più o meno, già dalle prime pagine; sicuramente mancherà roba, ma già così questo libro sta in piedi, e ci sta egregiamente.
Il protagonista è Clay, uno sceneggiatore/scrittore che vive a metà tra NY e LA, assorbendo il peggio dall'una e dall'altra città. Tra feste e provini, prende vita un noir tipicamente da frontiera americana, coi messicani, Ciudad Juarez, gli agenti dello spettacolo, i festini, la droga, l'alcool, i morti e le torture riprese e mandate on line. Clay si innamora di un'attricetta che si fa scopare per ottenere una parte nel nuovo film di cui anche lui è produttore: un'attricetta che non ha nessuna speranza di ottenere quella parte, ma che diventa il centro, anzi, l'epicentro di uno sconvolgente intrigo in cui rientrano praticamente tutti i personaggi della cerchia di Clay.
La trama e il ritmo sono ottimi, forse anche per la superba traduzione di uno dei miei scrittori preferiti, Giuseppe Culicchia. Ma la descrizione delle vicende grottesche e pornografiche, vuote ma a loro modo malinconiche e forse anche sbiaditamente romantiche sono frutto di un genio della letteratura. A dispetto di quello che dice Piperno, che lo stronca, io lo promuovo alla grande.

VOTO: 7 - Affresco a tinte forti, quasi in bianco e nero dai contrasti a 100, dei personaggi che si muovono intorno allo showbiz.

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