giovedì 30 dicembre 2010
LA SPARIZIONE - Andrea Fazioli - Guanda
IO E TE - Niccolo Ammaniti - Einaudi
IMPERIAL BEDROOMS - Bret Easton Ellis - Einaudi
Il protagonista è Clay, uno sceneggiatore/scrittore che vive a metà tra NY e LA, assorbendo il peggio dall'una e dall'altra città. Tra feste e provini, prende vita un noir tipicamente da frontiera americana, coi messicani, Ciudad Juarez, gli agenti dello spettacolo, i festini, la droga, l'alcool, i morti e le torture riprese e mandate on line. Clay si innamora di un'attricetta che si fa scopare per ottenere una parte nel nuovo film di cui anche lui è produttore: un'attricetta che non ha nessuna speranza di ottenere quella parte, ma che diventa il centro, anzi, l'epicentro di uno sconvolgente intrigo in cui rientrano praticamente tutti i personaggi della cerchia di Clay.
La trama e il ritmo sono ottimi, forse anche per la superba traduzione di uno dei miei scrittori preferiti, Giuseppe Culicchia. Ma la descrizione delle vicende grottesche e pornografiche, vuote ma a loro modo malinconiche e forse anche sbiaditamente romantiche sono frutto di un genio della letteratura. A dispetto di quello che dice Piperno, che lo stronca, io lo promuovo alla grande.
VOTO: 7 - Affresco a tinte forti, quasi in bianco e nero dai contrasti a 100, dei personaggi che si muovono intorno allo showbiz.
mercoledì 8 dicembre 2010
mercoledì 27 ottobre 2010
E' GIA' SERA - Gianni Somigli - Romano Editore
SIGNORE E SIGNORI, E' GIUNTO IL TEMPO, DOPO TANTO SUDORE E TANTI LIBRI DI ALTRI MERITEVOLI AUTORI, DI FARE IL GRANDE SALTO.
PERTANTO, NUNTIO VOBIS MAGNO CUM GAUDIO CHE E' USCITO
E' GIA' SERA
Di Gianni Somigli
Romano Editore
COMUNICATO STAMPA
Il romanzo-inchiesta del giornalista Gianni Somigli sulla criminalità organizzata e le sue vittime in Toscana
Firenze e la mafia
La strage dei Georgofili raccontata dalle persone a cui quella bomba ha cambiato per sempre la vita
Anteprima venerdì 29 ottobre 2010
FIRENZE, 27 OTTOBRE 2010 – Criminalità organizzata e vittime di stragi sullo sfondo di un amore giovanile: questi gli elementi fondanti di “È già sera”, il romanzo-inchiesta del giornalista Gianni Somigli. Il volume, in uscita per Romano Editore, sarà presentato in anteprima venerdì 29 ottobre alle 21.15 presso il Circolo ARCI di Incisa val d'Arno (Piazza Santa Lucia 7).
La mafia con i suoi lunghi tentacoli ha raggiunto anche la Toscana? È questa la domanda a cui il giornalista toscano prova a dare una risposta facendo parlare i protagonisti del suo romanzo. Attraverso un’attenta raccolta di testimonianze ed interviste a magistrati come Piero Luigi Vigna, e soprattutto ai familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, l’autore dà voce ai veri protagonisti di un evento che rappresenta un vero e proprio buco nero della storia di Firenze e d’Italia. Tra le pagine del romanzo-inchiesta, Dario, giovane protagonista di una tormentata storia d’amore, affronta con passione tematiche sociali e politiche che lo porteranno in un viaggio che attraversa la storia più cruda degli anni ’90, fatta di silenzi, violenze, soprusi. Fatta di mafia.
“Il mio libro non scopre nulla di nuovo – spiega l’autore Gianni Somigli – ma vuol mettere un punto fermo. La mafia a Firenze e in Toscana non spara quasi mai, ma c’è. Così come la Camorra, la ‘ndrangheta, così come la mafia russa, cinese, nigeriana”.
Per Gianni Somigli, raccontare questa storia ha un significato ulteriore e, in qualche modo, inedito: “Della strage di via dei Georgofili si parla troppo poco. Ma soprattutto, quando se ne parla, ho l’impressione che non si prenda in esame l’aspetto più importante: quello delle vittime. Le vittime non sono numeri. Sono persone, sono vite, sono figli, madri, nonni, amici. Ho cercato di dar voce alle vittime, facendomi raccontare quello che hanno vissuto prima, dopo e durante quella notte di maggio del ’93, per capire io stesso e per raccontare agli altri il significato profondo di quella bomba”.
Il libro propone inoltre un’appendice speciale: la raccolta delle testimonianze di fiorentini “illustri” sulla notte della strage. Politici di primissimo piano come Vannino Chiti e Giorgio Morales; intellettuali del calibro di Sandra Bonsanti e Margherita Hack; giornalisti come Mario Spezi, Oliviero Beha e Sandro Picchi; e poi scrittori, personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport. Ognuno ha rivissuto, in una sorta di “istantanea della memoria”, quei terribili momenti.
Il volume sarà presentato in anteprima al pubblico di Incisa Val d’Arno venerdì 29 ottobre alle 21.15 al Circolo ARCI di Incisa val d'Arno (Piazza Santa Lucia 7).
La serata, moderata dalla giornalista Roberta Capanni, vedrà inoltre la partecipazione di Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili.
mercoledì 29 settembre 2010
SENZA VELI- C. Palahniuk - Mondadori
Sto scrivendo questa pseudorecensione di "Senza Veli" di Palahniuk un paio di settimane dopo averne terminato la lettura. Questo lasso di tempo l'ho trascorso cercando di ricordare di cosa parli questo che qualcuno si ostina a chiamare "libro". Sono gli stessi che continuano a pensare che Palahniuk sia lo stesso autore di Fight Club. Purtroppo, non si sono accorti che Palahniuk è morto in un incidente d'auto ormai circa una decina d'anni fa: è stato sostituito da un sosia, per non disperdere l'energia economica di questo nome. Gli indizi sono disseminati ovunque. In Eleanor Rigby, soprattutto.
Questo non è un libro.
Questa è una sconsolante tragedia.
venerdì 21 maggio 2010
PERCHÈ DOLLARI? - Marco Vichi - Guanda
Ma la (per me) sorpresa è arrivata dagli altri tre racconti.
Il primo è "Reparto Macelleria". Uno stupendo racconto che parla di fascisti e partigiani, di un libraio che ha qualcosa di fatato, di un macellaio di uomini, di un nano, di uno che sta dietro a tutto l'ambaradan. Il secondo s'intitola "Il portafogli" ed ha un vago retrogusto alla Buzzati, quel fatalismo, quella normalità elevata a miseria e vetta: l'anonimo ragioniere, specchiato e metodico, che finisce in galera per un equivoco ma che scoprirà un mondo diverso da quello della Premiata ditta in cui ha speso tutta la vita. Il terzo racconto, "Tradimento", è un noir versiliano, la storia di un infiltrato che si troverà di fronte ad una scelta dura da compiere. Complimenti a Marco per questi racconti, soprattutto per l'atmosfera tutta particolare, polverosa, penombrosa, vagamente magica e infine terribile di "Reparto Macelleria". Come sempre, grande Marco.
mercoledì 24 marzo 2010
CITTÁ IN NERO - Autori vari (a cura di Marco Vichi) - Tea
lunedì 22 marzo 2010
L'ISTINTO DEL LUPO - Massimo Lugli - Newton&Compton
lunedì 15 marzo 2010
LA LEGGE DI LUPO SOLITARIO - Massimo Lugli - Newton & Compton
L'ULTIMO INDIZIO - Piernicola Silvis - Fazi Editore
lunedì 8 marzo 2010
ERODE E LA PSICOPATIA DELL'ALLENAMENTO - Anna Marani/Elena Torre - Romano Editore
martedì 2 marzo 2010
IL CAREZZEVOLE - Massimo Lugli - Newton & Compton
lunedì 1 marzo 2010
ANNIVERSARIONE DA PAURA
STORIE E LEGGENDE DELLA VALLE DELL'ARNO - Settore 8 Editoria
In questo curato volume, i due autori, Fulvio Bernacchioni e Laura Bonechi, concentrano la loro ricerca e raccolta sulla terra che si snoda tra Firenze e Arezzo, quella valle in cui le vite delle persone sono scorse insieme alle acque limacciose del fiume Arno. Attraverso testimonianze dirette o spulciando documenti d’archivio, il libro racconta episodi di un novecento contadino e popolare, così come misteriosi fatti risalenti indietro nei secoli. Si narra, per esempio, dei “Pani del diavolo”, strane pietre cave che i contadini di Levane scambiarono per una manifestazione del maligno; o più indietro, quando nel 1333 un monaco di Vallombrosa mise nero su bianco come, durante una notte di tempesta spaventosa, vide in modo incontrovertibile i quattro cavalieri dell’apocalisse. E poi tantissimi altri episodi, legati da un unico filo conduttore: lo scenario, quel Valdarno terra di conquista e di viandanti.
Si arriva però a racconti più vicini nel tempo, e gli incubi che in epoche andate assumevano contorni fantastici e fantasiosi agli occhi dei popolani, diventano purtroppo reali. Storie terrorizzanti in cui il diavolo porta l’uniforme nazista, ed i morti rimangono appesi agli alberi per giorni e giorni; storie di guerra e di fame, storie di feste di paese e di rituali mai scomparsi, incisi nella terra e nelle persone e adesso raccolti in un volume a cui davvero conviene un’occhiata.
IL SEGRETO DEL TERZO VIOLINO - Jacopo Chiostri - Romano Editore
Dalle trame omicidiarie di corte fino ai compagni di merende, le violenze e gli omicidi appaiono sempre come l’atto ultimo di una raffinata elaborazione, di disegni e progetti incomprensibili, terrorizzanti e allo stesso momento, o forse proprio per questo, irrimediabilmente affascinanti. Da sempre, non solo una certa qual vena sotterranea di violenza permea la città di Firenze; da sempre, esiste una certa qual fiorentinità nei fatti di sangue, da queste parti. È esattamente questa tremenda raffinatezza criminale, così terribile e per questo così affascinante, che si dipana nella trama de “Il segreto del terzo violino” di Jacopo Chiostri. Un vero mastino come il capo della mobile di Firenze Giandomenico Giusti si trova a dover risolvere un complicato intreccio che parte da due omicidi distinti, apparentemente del tutto scollegati tra loro. Apparentemente. Perché l’indagine porterà Giusti, e noi insieme a lui, a scoprire misteriosi legami che affondano la propria ragion d’essere in un passato torbido. Un passato che allunga la propria ombra di morte sui salotti buoni della Firenze bene, sfiorando personaggi importanti; e si sa, ci sono fili che non si dovrebbero toccare. Giusti non si ferma. Arriverà a svelare quale sia il segreto del terzo violino? E qual è il messaggio affidato agli anagrammi camuffati da titoli di giornale?
Un susseguirsi di eventi scorrono sotto agli occhi del lettore dalla prima all’ultima pagina: un libro certamente riuscito per Jacopo Chiostri, giornalista giunto alla sua seconda fatica letteraria dopo “Cemento... armato”. Un libro che parla del male, e della particolare forma che può assumere quando esso viene realizzato nelle città del Fiore.
martedì 9 febbraio 2010
MORTE A FIRENZE - Marco Vichi - Guanda
COMPAGNI DI SANGUE - Michele Giuttari e Carlo Lucarelli - BUR
lunedì 8 febbraio 2010
IL GIOVANE HOLDEN - J.D.Salinger - Einaudi
martedì 12 gennaio 2010
I QUATTORDICI MESI - Enzo Biagi (a cura di Loris Mazzetti) - Rizzoli
Se poi si unisce a questo il fatto che “I quattordici mesi” (Rizzoli) è il libro in cui Loris Mazzetti rimette a posto racconti, brani, ricordi, scritti sull’esperienza partigiana di Enzo Biagi nella brigata Giustizia e Libertà, direi che qualsiasi altro tipo di parola sul libro diventa quasi superflua. Non si può commentare. Che, si commenta la Bibbia?
VOTO: FUORI CLASSIFICA
DOLCI COLLINE DI SANGUE - Mario Spezi - Bur
Per questo mi piace molto Mario Spezi.
Certo, la mia è anche e soprattutto invidia: legare il proprio nome a quello di uno dei casi più incredibili della storia italiana, il Mostro di Firenze, e legarlo inizialmente in modo quasi casuale, non è certo roba da poco. Insomma: sostituire un collega al giornale per coprire un omicidio che poi diventa il primo della catena… Come definire questa faccenda se non con un giro di parole come: che botta di culo.
Certo, Spezi poi ha pagato anche delle conseguenze, e pure pesanti, molto pesanti. Non so se il gioco sia valso la candela. Secondo me, ma è la mia opinione, sì. Perché in fondo, Spezi non è più un cronista che racconta la storia del Mostro; in qualche modo, ormai, è dentro la storia. Ne fa parte.
A dimostrarlo, il libro “Dolci colline di sangue” (Bur), certo non una nuova uscita, ma una lettura sempre piacevole anche se in seguito sono successo tante altre cose. Ma questa, come si dice, è un’altra storia. Anzi, quasi cronaca.
Con uno stile asciutto e sempre accattivante, di chi sa come si usano le parole e i concetti, Mario Spezi ricostruisce le vicende che scossero Firenze e provincia per tanti anni. Riferimenti a indagini, retroscena, dettagli, articoli di giornale. Insomma, tutto quello che serve per un racconto preciso, ma anche critico, del lavoro degli inquirenti, che Spezi mette in discussione mettendo sul tavolo le proprie argomentazioni, deduzioni, prove e controprove.
Pacciani? Un innocente, un capro espiatorio. Era la “pista sarda” quella buona, per Spezi: è lì che si doveva insistere, è lì che si doveva battere ancora. Almeno secondo Spezi, e, a dire la verità, non solo secondo lui.
Come tutti i libri sul Mostro di Firenze, e questa è una cosa che lascia un po’ di amaro in bocca, ci si perde un po’ alla fine. Di tutti quelli che si sono cimentati nella vicenda, di tutti quelli che affermano di sapere la verità, MAI, MAI uno che si prendesse la briga di fare nome e cognome.
Ecco: questo è ciò che smonta un po’ tutto il libro, per non dire tutti i libri, che affrontano questi argomenti. Perché sembra proprio che perda valore tutto il costrutto; che si sia voluto dimostrare un fatto senza dire il fatto; che si imbastisca un duello finale senza sapere chi vince e chi perde.
Se la verità non esiste, tutti ne possono attingere.
Eppure, da qualche parte, la verità esiste, esiste sempre.
NERO DI LUNA - Marco Vichi - Guanda
Poi ho comprato “Nero di Luna”. Credo che a colui che ha creato la nuova linea grafica delle copertine dei romanzi Guanda dovrebbero fare un monumento in oro massiccio, e spero vivamente che prenda un sacco di soldi perché davvero il suo lavoro lo sa fare. Molto, molto bene.
Insomma: ho comprato Nero di Luna e me lo sono letto. La storia non è certo uno di quei capolavori che ti tengono col fiato sospeso, ma si fa leggere piacevolmente. Ok, lo scrittore che si ritira nella casa di campagna in cerca di ispirazione, il paese, fatti strani, forse un lupo mannaro, un paio di segreti qua e là e, ovviamente, una bella donna, forse sono ingredienti un po’ inflazionati. Tutto ciò però non può certo far dire che il tempo passato a leggere questo romanzo sia tempo sprecato. Anzi.
Anche la scrittura… Be’, non sono riuscito a capire da subito se mi piacesse o meno il modo di scrivere di Vichi, di cui non avevo mai letto niente. In alcune parti l’ho trovato un po’ annacquato. Ma nell’insieme, direi che è un libro che può tranquillamente piacere. Anche perché fornisce, finalmente, un’immagine del Chianti ben diversa da quella stereotipata del cipressino sul cocuzzoletto con la casina e il filo di fumo dal camino.
VOTO: 6,5 ma più verso il 7 che verso il 6