L’ho già scritto a proposito di altri libri e lo ripeto: la Resistenza, la storia e le storie dei Partigiani per me sono una specie di dimensione onirica. Qualsiasi cosa riguardi i Partigiani per me è irresistibile. Lo so che un giornalista non dovrebbe dire certe cose. Soprattutto, un buon giornalista non dovrebbe ragionare per categorie. Ancora di più di fronte a temi come questi. Ma a me, di queste cose, non me ne frega davvero un cazzo.
Se poi si unisce a questo il fatto che “I quattordici mesi” (Rizzoli) è il libro in cui Loris Mazzetti rimette a posto racconti, brani, ricordi, scritti sull’esperienza partigiana di Enzo Biagi nella brigata Giustizia e Libertà, direi che qualsiasi altro tipo di parola sul libro diventa quasi superflua. Non si può commentare. Che, si commenta la Bibbia?
Se poi si unisce a questo il fatto che “I quattordici mesi” (Rizzoli) è il libro in cui Loris Mazzetti rimette a posto racconti, brani, ricordi, scritti sull’esperienza partigiana di Enzo Biagi nella brigata Giustizia e Libertà, direi che qualsiasi altro tipo di parola sul libro diventa quasi superflua. Non si può commentare. Che, si commenta la Bibbia?
VOTO: FUORI CLASSIFICA
1 commento:
vero !
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